giovedì 13 febbraio 2020

Il mondo del management e della leadership

Cari amici, ho sempre una grande voglia di scrivere di svariati argomenti ma la nostra vita è sempre piena, siamo sempre in apnea e mettersi a scrivere è sempre più un privilegio, un qualcosa di straordinario che succede solo quando, per una serie incredibile di coincidenze, il tempo si dilata e ti dà la possibilità di poter esprimere i tuoi pensieri, le tue sensazioni.

Provo per l'ennesima volta a scrivere su questo blog, che intendo portare avanti parlando di quello che mi succede attorno nelle giornate che passano così veloci.

Voglio ricominciare parlando di una passione che ho sviluppato negli ultimi anni ma che mi ha sempre appassionato: la leadership ed il management. Ho frequentato Scienze Politiche sia a Genova che a Roma ma dopo 7 esami passati ho abbandonato per svariati motivi ma la voglia di studiare la materia mi è sempre rimasta.

Mi sono sempre informato sulle tematiche politiche, economiche e sociali ma negli ultimi dieci anni ho sviluppato questa curiosità su una disciplina che regola le nostre attitudini, le nostre vocazioni a fare gruppo, ad organizzare il nostro lavoro, il nostro svago.

Ho iniziato così a leggere libri partendo da tematiche casuali anche se il primo libro che vedete nella foto è stato quello di Organizzazione Aziendale.
E' un libro del 2003 che studiai all'epoca quando venni eletto nella Rsu della mia azienda, la Rai per chi non lo sapesse.
E dopo ho cominciato con quello di Coaching e poi via via mi sono ritrovato ad aver letto, studiato e riletto questi 30 libri che trovate nella foto.

E' stata un'esperienza che mi ha fatto crescere molto e che sto continuando a portare avanti, ho la consapevolezza che sono portato a queste discipline e mi spiace che ho interrotto il percorso di laurea.

In aggiunta a questi studi ho letteralmente sbranato i corsi e-learning della mia azienda, penso di essere l'unico ad averli fatti tutti e spero sempre che mi diano la possibilità di poterne fare altri di grado superiore e con il docente in carne ed ossa.

In questi ultimi tre anni lavoro nell'ufficio che mi ha coordinato il lavoro in questi 30 anni e potete immagine l'orgoglio, la responsabilità ed il piacere di poter aiutare l'azienda ed i colleghi a risolvere le giornate lavorative di tutti quanti.

Ogni giorno mi accorgo di tante problematiche e soprattutto mi rendo conto che questi libri me le predicono già loro. Leggendoli ritrovo gli errori che si fanno e che accomunano tutto il mondo del lavoro.

Mi piacerebbe condividere con voi le nostre esperienze di studi e lavori di questo tipo e magari sviluppare assieme un percorso di crescita e conoscenza per migliorarci tutti insieme.

Allora vi aspetto qui coi vostri commenti, oppure sulla mia pagina facebook  o, se volete alla mia email.

Spero di avervi incuriosito abbastanza per voler sapere quali insegnamenti si nascondano dentro le pagine di questi testi, che in alcuni casi sono dei veri testi universitari.

Un saluto magistrale.

domenica 3 settembre 2017

Pioggia, odori e colori.






LA PIOGGIA NEL PINETO.


Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri vòlti
silvani
piove sulle nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
 su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.

D'Annunzio racconta così la pioggia nel pineto, sono passati gli anni ed è cambiato il clima ma certe sensazioni sono le stesse, immutabili.

Abbiamo vissuto mesi di grande caldo, un'ossessione ci ha avvampato fino alle viscere, l'ossessione di non avere scampo, di vivere per sempre così.

In questa estate assolata il cielo era sempre azzurro metallico, mai una nuvola, mai un riverbero d'ombra consolatoria. 

Il paesaggio ai nostri occhi risultava piatto, il sole appiattiva tutto fino all'orizzonte ed il verde della natura era scolorito nel giallo savana, nell'aridità del deserto.

La pioggia di questa notte ci ha riappacificato con la natura, con il ritmo delle stagioni; il suo rumore ormai ci fa paura, ci fa sentire indifesi con la sua forza violenta. Ed invece questa notte era pioggia ristoratrice, temporale che acquietava l'anima.

Oggi è tornato un poco di verde ai nostri occhi, il giallo è gonfio d'acqua e scivola verso l'ocra scura.
Ma la sensazione più forte di questa mattina è il ritorno agli odori, ai profumi di fine estate che il solleone aveva cancellato.

Son tornati quei profumi della natura, i profumi dalle cucine delle case e dalle cassette di verdura delle frutterie.

Va via il caldo opprimente e torna il calore delle nostre giornate di sempre, torna a rivivere il cerchio della vita.

martedì 2 febbraio 2016

La crisi dei 50 anni.





Mancano pochi mesi ma ormai il millesimale è partito, a giugno sono 50 e chi s'è visto s'è visto, hai voglia a dire che sei giovane, che te li cali bene, che al giorno d'oggi si vive meglio.

Maddechè!

Qui è tutta una calata di tante cose, oddio non pensate subito male, non rapportate ogni cosa al sesso. Quello è intimo, intrinseco, trasversale agli anni, lasciamolo tabù per favore.

La prima calata è la vista, dal niente ti ritrovi a vedere le scritte piccole avvolte dalla nebbia, come se si inumidissero le particelle d'aria tra te e il foglio e vedi tanti vermetti lì davanti ma una volta, cioè il giorno prima, erano lettere e numeri.
Lo chiami fenomeno passeggero ma intanto ti compri quegli occhiali da edicola che , al costo di 3/4 euro, ti fanno tornare fenomeno, giovane, competitivo nel leggere e comprendere.

Inizi a detestare le cene pantagrueliche, cioè le normali cene a cui hai sempre fatto il mattatore coi doppi primi e i carichi di dolci e vino. Ora ti cominci a saziare con molto meno e hai pure scoperto l'esistenza della frutta e della verdura. Ora, quando entri al supermercato, riesci a capire cosa sono tutte quelle cose colorate che stanno sempre all'ingresso: inforchi gli occhiali e leggi: arance, peperoni, cavoli, mele..

E poi ti ricordi che esiste anche l'acqua, non quella contenuta nella birra venduta dagli osti bastardi, neanche quella che dicono contenuta nel cibo, ma bensì quella naturale, oddio, la bevo solo frizzante, quella che la vendono a pacchi da sei da un litro e mezzo.

E così cominci a bere e a pisciare, bevi e pisci, finisci la bottiglia mentre stai già al cesso. Ti rincorri da solo tra le stanze e il bagno, ti svegli di notte e non sai se prima bere o prima pisciare e così ti ritrovi al bagno con le mani impegnate tra bottiglia e tabù.

Se devi stare troppo tempo fermo da qualche parte inizi a sentire premere da sotto, no la vescica va benissimo, è semplicemente piena piena. Allora cerchi di bere meno ma ormai il metabolismo fa acqua da tutte le parti e lo stimolo è sempre presente.

16 Luglio!!!! che figata! torna Bruce Springsteen a suonare a Roma, al circo massimo,dai si va presto e ci si mette lì davanti.

Maddechè!

E poi come fai a lasciare il posto ed andare al bagno?e poi ti privi di bere una birra? Catetere, si forse quello può dare una mano, ho ancora 5 mesi per risolvermela.

Ecco che paradossalmente il fisico va un po' meglio, perdi 10 kili in due anni e stai veramente meglio, via i gonfiori e via la sonnolenza, sei più reattivo ma questo agli altri non appare, iniziano le battute sull'età e tu pensi di rispondere.. tua sorella!.. ma poi pensi alla loro sorella brutta e zitella e ti zittisci, fosse mai che te la sbolognano.

Vedi meno tivù e ti metti a leggere tanto, torna la voglia di immergersi nei classici della letteratura, di ritornare sui libri, di imparare ancora qualcosa, ti vedi in poltrona col tuo libro mentre sorseggi caffè o birra o tutti e due e navighi con Melville in Moby Dick oppure ti ritrovi  nei racconti di Carver, oppure..

La capoccia, quella si inizia a sbroccare, ma non è senilità, è stufaggine, noiezza, ecco, tutti neologismi del genere, è la consapevolezza di averne viste e sentite tante che ormai poco o niente ti sorprende, vedi le persone piatte, noiose e sbilenche. Si, certo l'amore va a gonfie vele ed è uno splendido corroborante, i figli sono di grande stimolo e cresci assieme a loro, tanti amici sono ancora interessanti da sentire e seguire.

Sei stufo delle file , della gente maleducata, dei luoghi comuni e della sterilità di tante chiacchiere. Vorresti andare a vivere al mare, a goderti le giornate da cima a fondo, senza macchina, senza raccordo, bollette e cavoli vari.Hai ancora la voglia di fare delle cose, ma quelle che vuoi tu e come le vuoi tu e quindi..

... alcune cose scemano, scadono , sfiammano e ahimè si spengono, sopratutto quelle lavorative. Quelle che ti hanno fatto lasciare padre, madre, fratello e amici per andare a 600 km da loro a coltivare sogni. Si, certo, li hai realizzati, hai fatto tante belle cose ma finisci un po' di stupirti, finisci di sognare, è la crisi Giampy!!

Maddechè!

Non è la crisi dei 50 anni! E' la crisi di un mondo ormai capovolto, di una società che fa lavorare chi è vecchio come fosse un giovane ed emargina il giovane come fosse ormai vecchio. Ti continua a far lavorare a te 50enne come se avessi la forza dei 20 anni, non ti da responsabilità da gestire, ti fa sentire sempre in colpa e non ti ripaga dei tuoi sacrifici.

Non sei vecchio , urlalo al cielo, ma non sei neanche più giovane.

Qualcuno in questo maledetto paese rimetta a posto il calendario e ridia dignità agli anziani, ai giovani anziani, agli anziani giovani ed ai ragazzi. Ridia una cultura a tutti, ridia una scansione temporale che abbia una logica e ci faccia vivere le nostre sacrosante crisi esistenziali alle nostre giuste età.

mercoledì 30 dicembre 2015

La scrittura e la lettura


Uno degli universi più affascinanti che accompagnano l'uomo nella sua esistenza è sicuramente la letteratura, sia dal punto di vista dello scrittore che del lettore. Chiunque si avvicini alla scrittura la sente come una forma di espressione molto forte, un impulso vitale che trasforma i propri pensieri in parole tutte collegate tra di loro .Ognuno di noi avrà scritto certamente lettere d'amore da ragazzo, avrà esercitato una qualsiasi forma di scrittura anche per il lavoro e avrà avuto la possibilità di misurarsi con un proprio stile, una propria capacità di esposizione.

A me è sempre piaciuto scrivere a partire dalla fine dell'adolescenza, quando ho iniziato a scrivere lettere a possibili conquiste, esprimevo i miei sentimenti anche con metafore, ero apprezzato per le sensazioni che trasmettevo. Poi nel 2007 ho aperto il blog Quelli di Orlando, un blog che parla prevalentemente di corsa  e ho avuto parecchi riscontri positivi, ed ora anche per questo blog ci sono lettori che si appassionano a quello che scrivo.

Quando ho parlato dei colleghi di lavoro si sono tutti riversati a leggere cosa raccontavo e comunque tra qualche lamentela ho capito di aver colto il segno, cioè di avere espresso in maniera molto vicina alla realtà quello che le giornate al lavoro mi mostravano.

Ora vorrei attraversare il mondo della scrittura in maniera più profonda, vorrei  iniziare un vero percorso, non dico da vero scrittore, ma comunque da aspirante scrittore, quello si. Sto studiando, tramite una collana di quaranta volumi , un corso di scrittura creativa, partecipo una volta al mese a delle lezioni sullo stesso argomento e sto scrivendo anche un qualcosa che ancora non ho definito bene tra grande racconto o piccolo romanzo.

Scrivere mi riesce facile e con questi corsi che seguo riesco a vedere il mondo della letteratura in modo diverso e mi sono affacciato così al mondo della lettura in maniera completamente diversa rispetto al passato. Sono sempre stato un discreto lettore, dai fumetti al giornale, dai blog ai libri veri e propri, ma ora ho una visione più aperta.

In soli tre mesi, da quando mi sono immerso in questa passione, ho riscoperto autori bellissimi, ho ritrovato pagine di letteratura che mi hanno riportato all'infanzia, ai libri della biblioteca comunale. Ho scoperto pure autori che manco conoscevo e tra questi sono rimasto folgorato da Carver, un genio del racconto, un artigiano della letteratura dagli utensili sofisticati per una scrittura piena di gemme.

Avrò letto una dozzina di libri in questo periodo, oltre i quaranta del corso, frequento sempre più le librerie e mi sento cresciuto e cerco di trasmettere questa passione agli altri. Ed ho anche le mie soddisfazioni: la mia compagna Roberta ha sempre letto ma negli ultimi anni ha perso la voglia, l'interesse ed il tempo. Invece in questi giorni di vacanza ha letto con passione un bel romanzo di oltre cinquecento pagine e ne ha iniziato un altro.

La soddisfazione più bella è stata quella di leggere con i nostri figli il canto di natale di Dickens il giorno di santo Stefano. Verso sera ci siamo riuniti attorno al tavolo ed ognuno di noi leggeva un po' e poi passava il libro ad un altro. Eravamo in sei a leggere ed ascoltare ed in un'ora lo abbiamo letto e ascoltato tutti.

Vi auguro per il 2016 di volervi più bene, di leggere di più e di riuscire a trasmettere questa passione anche a chi vi sta più vicino, miglior regalo non ci può essere.

venerdì 6 novembre 2015

La lettura.


La lettura fa parte integrante della nostra esistenza, ci accompagna fin da bambini con le prime lettere dell'alfabeto da imparare usando immagini, passando poi ai primi libri di scuola e poi ai romanzi, racconti, poesie, giornali, riviste e quant'altro.

Si legge ovunque, per comodità , per necessità, per dovere. Cerchiamo però di trovare sempre un silenzio quasi liturgico per la nostra lettura, ogni piccolo rumore ci interrompe e ci distrae. E' quasi un'ossessione quella di isolarsi dal mondo, la lettura è isolamento e lo scrittore è un solitario.

Si cerca avidamente tra le righe di un libro, di un giornale, di un qualunque testo, di affogare nelle parole, nella punteggiatura. Ci si vuole perdere nei meandri del racconto, si ha sete di conoscenza e si vuole essere catturati per sempre da quelle pagine.

A volte si cresce assieme a quelle parole, come pure alle canzoni, ci si ritrova ogni giorno a vivere quello che si era già letto. La lettura è come un tappeto magico, si sale sopra e si vola in alto, fantasticando e guardando la propria vita da una prospettiva diversa
.

Vedo pochissima gente col libro in mano, sempre meno, sempre più presi dall'orribile presente e mai rapiti dalla fantasia e dalla voglia di tappeto volante. Entrate in libreria, portate i vostri figli con voi e fatevi guidare dalla curiosità, dalla voglia di conoscere.

Vi lascio alle vostre buone letture citando uno stralcio di brano di Raymond Carver tratto dal libro "Mestiere di scrivere ":

     "Se siamo fortunati, tanto come scrittori che come lettori, finiremo l'ultimo paio di righe di un racconto e resteremo poi seduti un momento o due in silenzio. Idealmente, ci metteremo a riflettere su quello che abbiamo appena scritto o letto; magari i nostri cuori e i nostri intelletti avranno fatto un passo o due in avanti rispetto a dove eravamo prima. La temperatura del nostro corpo sarà salita, o scesa , di un grado. Poi, dopo aver ripreso a respirare normalmente, ci ricomporremo, tanto come scrittori che come lettori, ci alzeremo e, << creature di sangue caldo e nervi >> , come dice un personaggio di Cechov, passeremo alla nostra prossima occupazione : la Vita. Sempre la vita."

lunedì 2 novembre 2015

La non esistenza.

Oggi è la ricorrenza dei morti, in una società proiettata nell'immortale,  ormai è un' anti festa , un tabù tribale da nascondere.

Il primo morto che ho visto è stata mia madre, avevo 5 anni appena compiuti e ricordo tutto, dal letto di morte alla sepoltura.  Mio padre è spirato tra le mie braccia e non ho mai avuto particolare remora a salutare per l'ultima volta un caro estinto.

La vita è questa ed è per questo che ogni giorno dobbiamo ricordarci che dobbiamo morire,  così che la nostra giornata sia più bella, il sole sia dentro di noi e che ci possiamo regalare attimi di vita immensi .

venerdì 23 ottobre 2015

Le ferie a casa.

Uno dei luoghi più belli per fare le ferie è,  molto banalmente,  la propria casa. Godersi le proprie cose di tutti i giorni .

Un po' d'uva rimasta sulla vite e poi un bello spaghetto al tonno. Un libro da leggere , immersi nel proprio intimo .

Buon weekend anime belle.